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Da: "L'ordine del tempo" di Carlo Rovelli. |
Se il mondo fosse fatto di cose, d’altra parte, quali sarebbero queste cose? Gli atomi, che abbiamo scoperto essere composti a loro volta di particelle più piccole? Le particelle elementari, che abbiamo scoperto essere nient’altro che eccitazioni effimere di un campo? I campi quantistici, che abbiamo scoperto essere poco più che codici di un linguaggio per parlare di interazioni e eventi? Non riusciamo a pensare al mondo fisico come fatto di cose, di enti. Non funziona.
Invece funziona pensare il mondo come rete di eventi. Eventi più semplici ed eventi più complessi che si possono scomporre in combinazioni di eventi più semplici. Qualche esempio: una guerra non è una cosa, è un insieme di eventi. Un temporale non è una cosa, è un insieme di accadimenti. Una nuvola sopra una montagna non è una cosa: è il condensarsi dell’umidità dell’aria man mano che il vento scavalca la montagna. Un’onda non è una cosa, è un muoversi di acqua, l’acqua che la disegna è sempre diversa. Una famiglia non è una cosa, è un insieme di relazioni, avvenimenti, sentire. E un essere umano? Certo non è una cosa: è un processo complesso, in cui, come nella nuvola sopra la montagna, entrano ed escono aria, cibo, informazioni, luce, parole, e così via... Un nodo di nodi in una rete di relazioni sociali, in una rete di processi chimici, in una rete di emozioni scambiate con i propri simili.
Per molto tempo abbiamo cercato di comprendere il mondo in termini di una qualche sostanza primaria. Forse più di ogni altra disciplina, la fisica ha inseguito questa sostanza primaria. Ma più lo abbiamo studiato, meno il mondo sembra comprensibile in termini di qualcosa che è. Sembra essere molto meglio comprensibile in termini di relazioni fra accadimenti.
-- Da: "L'ordine del tempo" di Carlo Rovelli.
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