Scritti e Testi in Evidenza da Fonti diverse e citate
© copyright giacobbo mariano 2000 / 2025
Rimango a disposizione per l’immediata rimozione se la presenza del testo sul mio sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto.

AI - INTELLIGENZA ARTIFICIALE Una Guida per comprendere (Mariano Giacobbo)
Introduzione.
Molte passioni hanno segnato la mia vita: la matematica, la fisica e, soprattutto, la chimica. Queste discipline mi affascinavano profonda­mente, ma non ho avuto l’opportunità di appro­fondirle durante gli anni scolastici. Forse perché, da giovane, non ho trovato gli stimoli giusti per appassionarmi allo studio, anche a causa del­la mia nota avversione per le materie letterarie, legata a difficoltà oggettive che ho già descritto altrove.
Col tempo, la mia passione si è spostata ver­so un altro ambito: l’informatica e tutto ciò che ruotava attorno ai computer. Ho vissuto in prima persona lo sviluppo tecnologico straordinario de­gli ultimi decenni, rimanendone completamente coinvolto, sia a livello personale che professiona­le. Il computer è diventato il centro della mia esi­stenza, assorbendo tutte le mie risorse e lascian­do poco spazio ad altri interessi. Fin da giovane, ho sempre avuto una visione netta della realtà, senza compromessi: tutto era bianco o nero, senza sfumature intermedie. Questo approccio mi ha portato a sviluppare una forte inclinazione per il pensiero logico e razionale, che ha caratte­rizzato il mio modo di vedere il mondo per molti anni.
In gioventù, ho frequentato ambienti cattolici, entrando in contatto con la cultura cristiana, le Sacre Scritture e la morale cattolica. Pur rima­nendo a lungo in secondo piano, questo bagaglio ha lasciato in me un’impronta profonda. È stato solo alla fine della mia lunga carriera lavorativa, dopo una crisi identitaria – di cui ho già parlato altrove – che ho sentito l’esigenza di riscoprire le mie radici cristiane. Questo percorso mi ha por­tato a frequentare per alcuni anni una scuola di teologia.
Questa esperienza ha riacceso in me la pas­sione per il pensiero filosofico, spingendomi a leggere e studiare alcuni dei più grandi autori. Molti si stupivano del fatto che riuscissi a com­prendere testi considerati difficili, ma per me era naturale: probabilmente perché ero sempre sta­to allenato al ragionamento logico e abituato a usare la mente in modo rigoroso. Approfondire questi temi mi dava un grande senso di soddisfa­zione e stimolava ulteriormente la mia curiosità.
Questa nuova fase della mia vita mi ha portato a diventare quasi monotematico: ho letto in modo intensivo opere di teologia e filosofia, cercando di esplorare prospettive diverse, anche quelle più distanti dal mio pensiero. Non volevo limitarmi a un’unica visione, ma confrontarmi anche con autori che hanno fatto dell’ateismo la loro mis­sione di vita. Questo approccio critico mi ha dato ulteriore conferma delle mie capacità di analisi e di interpretazione, rafforzando la mia struttura logica senza metterla in crisi.
Col tempo, ho lasciato definitivamente la mia passione per l’informatica per dedicarmi intera­mente alla riflessione sui grandi temi dell’esisten­za. Spesso mi trovo a meditare su questioni irri­solte, come il concetto di vita eterna, oppure su ciò che hanno scritto autori che continuo a risco­prire nel corso del tempo. Le mie letture seguono un percorso spontaneo, dettato dagli spunti che emergono dalla cronaca quotidiana, con tutte le implicazioni morali che ne derivano, sia per la mia fede che per altre tradizioni religiose.
Grazie alla mia familiarità con l’informatica, ho iniziato a esplorare il potenziale dell’intelligenza artificiale, utilizzandola intensamente come stru­mento di studio e riflessione. L’AI si è rivelata pre­ziosa per sintetizzare il pensiero di grandi filosofi e per offrirmi nuovi spunti di confronto. Sempre più spesso, mi ritrovo a sostenere lunghe discus­sioni con questi sistemi, testando le mie idee at­traverso il dialogo con un’entità che, seppur non umana, è in grado di formulare risposte struttura­te e coerenti.
So bene che, per molti, questa affermazione può sembrare provocatoria, soprattutto per chi non ha una conoscenza approfondita dell’AI o ne ha un’idea distorta. Tuttavia, trovo estremamen­te stimolante questo tipo di confronto, a patto di avere consapevolezza dei limiti della tecnologia e di non prendere per veritiero tutto ciò che essa afferma. Anzi, paradossalmente, spesso consi dero più affidabile un dialogo con l’AI rispetto a una discussione con un interlocutore umano, che inevitabilmente porta con sé pregiudizi e visio­ni soggettive. Questo non significa che l’AI sia esente da manipolazioni, ma almeno le sue ri­sposte possono essere analizzate con maggiore distacco e verificabilità rispetto a quelle di una persona in carne e ossa.
In questo modo, l’intelligenza artificiale mi per­mette di affrontare temi che, altrimenti, rischiereb­bero di rimanere solo pensieri isolati, difficilmente organizzabili in un discorso strutturato. Per chi, come me, non ha una formazione accademica in filosofia, sarebbe quasi impossibile, alla mia età, studiare testi complessi e trovare interlocuto­ri con cui confrontarsi in modo costruttivo.
Trovo dunque nell’AI una risorsa straordinaria, non solo perché mi consente di esplorare nuove idee, ma anche perché mi costringe a esprimer­mi attraverso la scrittura. Come dicevano i latini, scripta manent, verba volant, ogni discussione può essere trascritta, riletta e approfondita nel tempo, permettendomi di consolidare le mie idee e affinare il mio pensiero.


© copyright giacobbo mariano 2000 / 2025