Scritti e Testi in Evidenza da Fonti diverse e citate
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Dio dei cieli e Dio dell'evoluzione. (Pensiero di Teilhard de Chardin)
Nella riflessione scientifica e teologica di Teilhard de Chardin si fa manifesto un nuovo volto di Dio, il Dio dell'evoluzione che però non esclude il volto di Dio della tradizione monoteista e cristiana, il volto antico di Dio, il Dio dei Cieli trascendente e distinto dal mondo. Per il pensatore gesuita è proprio il Cristo ch'egli chiama Cristo evolutore in quanto verbo incarnato, Redentore e Consumatore dell'universo che riunifica in sé, nella sua persona, e il Dio dei Cieli tradizionale e il Dio dell'evoluzione, quale centro e motore dell'universo. Cristo Omega che orienta e fa convergere il movimento complessivo dell'universo promuovendo l'umanizzazione progressiva della Terra. In sintesi, il senso dell'incarnazione di Dio nella persona umana del Cristo è proprio la partecipazione attiva di Dio alla noogenesi, ovvero al passaggio dalla vita non riflessiva alla vita via via sempre più riflessiva, che riunifica e concentra, grazie alla riflessione collettiva (coriflessione) l'umanità in un sovra-organismo (super-umanità), quale corpo unico e centrato nel Cristo evolutore. Teilhard si muove nella direzione del riconoscimento di una dialettica concreta ancor più strutturale di ogni dialettica della coscienza quando riconosce nella dialettica relazionale uomo-donna la dialettica fondamentale.
L'ottimismo evoluzionista
Sulla sua visione dell'evoluzione e soprattutto sulla parte più originale del pensiero di Teilhard, vale a dire le elaborazioni sull'avvenire dell'evoluzione volta alla nascita della Super-Umanità e che comportava quindi una fede nelle potenzialità evolutive della specie, Teilhard non avrà mai dubbi poiché egli vedeva le forze in campo già in atto in tale direzione. Questo gli faceva dire:
« È più facile che la Terra smetta di girare che l'umanità, presa nel suo insieme, di organizzarsi e di unificarsi. »
(Teilhard de Chardin "L'avvenire dell'Uomo")
Secondo Teilhard l'evoluzione non si è fermata con l'homo sapiens sapiens ma continua oltre la nostra specie, solo che finché si guarda all'involucro denominato biosfera non si può scorgere il nuovo movimento evolutivo; per mettere a fuoco lo sguardo sulle nuove dinamiche evolutive bisogna prima distoglierlo dagli involucri più arcaici dove evoluzione vera non vi è più, per fissarci sul nuovo involucro che circonda il pianeta fatto di pensiero: la noosfera. Poiché è qui e solo qui nell'involucro pensante che circonda il pianeta Terra che è in formazione lo spirito della Terra che tende al massimo della convergenza, centrazione e consistenza tutt'uno con il massimo di personalizzazione nel Punto Omega finale, punto terminale e di maturazione a forte carica gravitazionale che attrae tutto e tutti a sé quale vero motore dell'universo. Punto Omega nel quale l'attitudine all'unione della creazione giungerà al parossismo nel Cristo vittorioso che in un lampo emergerà trionfante. Allora l'unificazione universale si consumerà sì che le parole di Giovanni il veggente troveranno la loro attuazione:
« E le cose di prima sono passate »
(Apocalisse di Giovanni)
(Da Wikipedia, l'enciclopedia libera)


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