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Diventare Cristiani. (FELIX WILFRED - Madras - India - da Concilium 2/2011) |
Il Divenire più che essere
Mi sia permesso iniziare questo contributo spiegando perché preferisco parlare di diventare cristiani piuttosto che "essere cristiani", espressione che attualmente ha mostrato tutto il suo uso stereotipato. Essere cristiani allude a un'identità statica e preconcetta. Si cerca di definirla e circoscriverla e, nel farlo, si mettono in evidenza quegli elementi che sono specifici dell'essere cristiani. La mentalità sottintesa è la logica aristotelica delle definizioni e delle classificazioni in termini di genere e specie. L'essenza di qualcosa è definita identificando il genere (ghénos) a cui essa appartiene e le sue differenze (diaphord). Tutto ciò ha portato a concentrarsi sulla specificità (derivata dalle specie) anche quando si trattano sublimi realtà spirituali e religiose, un fatto che si può osservare nella ricerca della specificità cristiana nel definire un'identità. Ma c'è pure un positivismo teologico operante. Intendo dire che il tentativo di definire ciò che deve essere cristiano è visto qui come un oggetto che va analizzato in modo analogo al processo chimico della decomposizione.
Ma un cristiano o una comunità cristiana sono soggetti. Essendo tali, esistono una crescita e una trasformazione continue. Si trovano in un continuo divenire. Così intendiamo il fatto "cristiano" come un progetto - e, di fatto, come un progetto infinito. …..
Diventare cristiani si tramuterebbe in una esperienza stimolante se partissimo non dal polo della pienezza, ma dal vuoto. Dopo tutto la negazione di sé o kénosis di Dio è al cuore stesso del cristianesimo e, dunque, la sua idea di rivelazione ha bisogno di essere ripensata radicalmente in termini di svuotamento. Diventare cristiani significherebbe divenire ricettacolo di tutti quei meravigliosi doni di Dio - poco importa da dove vengano - che sarebbero il fondamento di una diversa comprensione di universalità. Più ci si svuota e più universali diverranno i cristiani e le comunità cristiane, perché nel vuoto infinito c'è spazio per un'accoglienza senza fine. …
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